Bonus Acqua Potabile: come funziona per il 2023

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Postato il 20 Febbraio 2023

Anche per tutto l’anno in corso è possibile usufruire del vantaggioso Bonus Acqua Potabile, grazie alla proroga dell’agevolazione per le spese sostenute nel 2023 garantita dalla Legge di Bilancio attualmente in vigore.

Ricordiamo che, già nel 2021, era stato approvato un credito d’imposta del 50% per le spese sostenute tra il 1° gennaio e il 31 dicembre di quell’anno e relative all’acquisto e all’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare finalizzati al miglioramento della qualità dell’acqua proveniente dagli acquedotti e destinata al consumo umano.

L’obiettivo del Bonus Acqua Potabile 2023 è, come per gli anni precedenti, favorire l’impiego di acqua potabile “del rubinetto” e ridurre contestualmente il consumo di contenitori di plastica, che viene monitorato dall’ENEA (l’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile). Sarà infatti proprio questo ente a trasmettere opportuna relazione ai Ministeri dell’Ambiente, dell’Economia e dello Sviluppo Economico così da valutare i risultati effettivamente ottenuti dalla manovra fiscale.

I destinatari del Bonus Acqua Potabile 2023 e il massimale di spesa agevolabile

Per tutto il 2023, il credito d’imposta garantito dal Bonus Acqua Potabile potrà essere riconosciuto alle seguenti categorie di contribuenti:

  • Le persone fisiche
  • I soggetti che esercitano attività d’impresa, arti e professioni
  • Gli enti non commerciali (inclusi quelli del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti)

L’agevolazione fiscale prevista dalla Legge di Bilancio spetta, come già in precedenza, nella misura del 50% delle spese che tali contribuenti sostengono su immobili di cui detengono la proprietà o altro titolo idoneo: contratto di locazione, affitto d’azienda, comodato d’uso. A tal proposito, cosa accade in caso di comproprietà di un immobile? Il credito d’imposta sarà ripartito tra gli aventi diritto in misura proporzionale alle spese sostenute da ciascuno di essi.

Potranno beneficiare del Bonus Acqua Potabile le spese sostenute fino al prossimo 31 dicembre 2023 e relative all’acquisto e all’installazione di sistemi di:

  • Filtraggio dell’acqua
  • Mineralizzazione dell’acqua
  • Raffreddamento dell’acqua
  • Addizione di anidride carbonica alimentare all’acqua proveniente dagli acquedotti

Esattamente come in passato, tutti gli impianti dovranno necessariamente essere progettati per il miglioramento qualitativo dell’acqua destinata al consumo umano.

Le spese da agevolare dovranno sempre essere documentate con fattura elettronica o con documentazione commerciale su cui verrà riportato il codice fiscale del contribuente che richiede il Bonus fiscale. Ciò significa che gli acquisti devono essere sempre sostenuti con mezzi di pagamento tracciabili anche dai soggetti diversi dagli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria. Sono pertanto validi i pagamenti effettuati con versamento postale o bancario o comunque con sistemi di pagamento diversi da quelli in contanti.

 

Massimali di spesa per richiedere il Bonus Acqua Potabile e invio all’Agenzia delle Entrate

Per quanto riguarda il massimale di spesa agevolabile, esso è pari a 1000 euro per ogni unità immobiliare per le persone fisiche e pari invece a 5000 euro per ciascun immobile adibito ad attività d’impresa o istituzionale. All’atto pratico, ciò significa che i cittadini potranno ottenere un effettivo risparmio fino a 500 euro, mentre le aziende e le istituzioni avranno l’opportunità di risparmiare fino a 2500 euro.

Attenzione, però: il Bonus Acqua Potabile 2023 prevede un tetto di spesa complessivo pari a 5 milioni di euro per concedere l’agevolazione, e questo potrebbe significare che non tutti coloro che faranno richiesta riusciranno effettivamente a ottenere il rimborso. Toccherà all’Agenzia delle Entrate calcolare l’importo del credito d’imposta a seguito dell’analisi delle domande presentate e ritenute valide per il bonus. In termini pratici, nel caso in cui il totale dovesse superare il tetto di spesa massimo previsto, la percentuale del bonus destinata ai beneficiari potrebbe ridursi rispetto al 50% attualmente comunicato.

Bonus Acqua Potabile 2023: c’è tempo fino al 28 febbraio per comunicare le spese sostenute nel 2022

L’ammontare delle spese eventualmente sostenute nel 2022 dovrà essere comunicato all’Agenzia delle Entrate tra il 1° e il 28 febbraio 2023, esclusivamente in modalità telematica – diretta o tramite un intermediario – ossia utilizzando il servizio digitale disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Si tratta della medesima norma già applicata prima della proroga, come riportato dal documento ufficiale che definisce i criteri e le modalità di applicazione e fruizione di questo credito d’imposta:

“Dal 1° febbraio al 28 febbraio dell’anno successivo a quello di sostenimento delle spese agevolabili, i soggetti aventi i requisiti previsti dalla legge per accedere al credito d’imposta […] comunicano all’Agenzia delle Entrate l’ammontare delle spese ammissibili sostenute nell’anno precedente.”

Precisa ancora in tal senso la stessa Agenzia delle Entrate: “In alternativa, è possibile inviare la comunicazione dopo averla predisposta in un file conforme alle specifiche tecniche presenti nella scheda informativa. Si evidenzia che, prima del definitivo invio, i file dovranno essere sottoposti ai controlli di conformità utilizzando il software reso disponibile dall’Agenzia delle entrate; i file non controllati saranno scartati e le comunicazioni in essi contenute non saranno acquisite.”

Il Bonus Acqua Potabile 2023 potrà essere utilizzato in compensazione, tramite F24, o in alternativa nella dichiarazione dei redditi per l’anno della spesa e in quelle degli anni successivi, fino al completo utilizzo del contributo. Quest’ultima modalità è tuttavia valida esclusivamente per le persone fisiche che non esercitano lavoro autonomo o attività d’impresa, e non può pertanto essere richiesta dalle aziende o dagli enti.

 

Il Bonus Acqua Potabile 2023 è cumulabile?

Infine, è importante tenere a mente che il Bonus Acqua Potabile 2023 è effettivamente cumulabile: se ad esempio il contribuente installa un depuratore d’acqua in due diverse proprietà, potrà richiedere l’agevolazione fiscale per entrambe le spese, purché il loro totale non superi i massimali di spesa previsti dalla legge (1000 euro per ciascun immobile per le persone fisiche; 5000 euro per ciascun immobile relativi ad attività professionali, commerciali, artistiche, imprenditoriali o di enti religiosi o del terzo settore).